Corso per Tutore e Curatore Minorile (edizione III)

NOTA: l’evento formativo è in corso di accreditamento presso l’Ordine degli Avvocati di Lecce e degli Assistenti Sociali della Regione Puglia.

Il corso di Tutore e Curatore Minorile (III edizione) è rivolto ai laureati (e laureandi) in Giurisprudenza, Scienze dell’Economia, Scienze Politiche, Sociologia, Psicologia, Scienze dell’Educazione, Scienze Pedagogiche, Servizio Sociale e Politiche Sociali.

Il corso si articola in complessive 40 ore di lezione.
Le lezioni si svolgeranno con cadenza settimanale dalle 15.30 alle 19.30 per un totale di due/tre incontri al mese.

Parte integrante del corso sarà la trattazione di casi pratici, l’analisi della giurisprudenza di merito, nonché la testimonianza diretta da parte di tutori e curatori del minore.

Inoltre saranno esaminati e consegnati modelli utili per la redazione di atti efficaci in materia minorile e per la redazione  di segnalazioni ed inchieste sociali.

Ai partecipanti verrà distribuita una dispensa di giurisprudenza tematica.
Ai partecipanti verrà rilasciato un attestato di frequenza.

Devi sapere che…

Il tutore ed il curatore del minore sono due figure giuridiche che rappresentano o assistono il minore in tutti i casi in cui ai genitori sia impedito l’esercizio della potestà genitoriale.

La rappresentanza e la difesa del minore nei procedimenti civili e penali ha assunto un ruolo sempre più centrale con la completa entrata in vigore della L. 149/2001. La novella, accoglie i principi già sanciti dalle convenzioni internazionali – prima fra tutte quella europea sull’esercizio dei diritti dei minori (approvata a Strasburgo il 25.01.1996 e ratificata dal Parlamento italiano con la L. 77/2003) – valorizzando la posizione del minore ed attribuendogli il ruolo di vera e propria parte nel processo.

Le predette disposizioni, che molti hanno definito una vera e propria “rivoluzione copernicana” per la giustizia civile minorile, hanno contribuito ad ampliare la possibilità di una rappresentanza piena dei diritti del minore nel procedimento, non soltanto prevedendone l’ascolto, ma attribuendo all’infradiciottenne reali strumenti processuali per esercitare diritti autonomi rispetto a quelli dei genitori.

Anche nel processo penale è stata notevolmente potenziata la possibilità di una difesa tecnica adeguata alle esigenze educative e di protezione del minore – sia quando esso risulti parte lesa, sia quando invece rivesta il ruolo di imputato.

La difficoltà del compito di tutelare nel processo gli interessi dei minori coinvolti in storie di giustizia, richiede evidentemente una specifica preparazione per chi sarà chiamato a dare voce a chi voce non ha.